In questa sezione abbiamo voluto inserire i principali siti archeologici che si possono visitare arrivando, da Riva del Garda, dalle Valli Giudicarie e da Trento, in Valle dei Laghi: in un raggio di venti chilometri, la distanza "comodamente" percorribile a piedi  in un giorno da una persona  non allenata ma disposta a far fatica: suggerimenti per arkeotrekking futuri. 


DA   RIVA - ARCO


 

 

 

 

 

 

 

MONTE SAN MARTINO - Campi di Riva (Fra Riva del Garda e Tenno) 

 

Su un terrazzo naturale in una zona dominante a circa 800 metri di altezza, un luogo sacro alla Dea fin dall'età del Bronzo. Un tempio enorme, in cui sono stati rinvenuti tantissimi reperti fra cui quella che forse è la più antica immagine di Madonna Nera conosciuta. Uno dei santuari più grandi delle Alpi, reinsediato poi dai Longobardi che ci costruiscono una chiesa dedicata a san Martino......

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Michela Zucca, La Dea Madre Nera di Monte san Martino
Nell'enorme complesso sacro dedicato ad una Dea senza nome (Reitia?!) è stata rinvenuta un'immagine eccezionale: una donna con bambino, di stile indubbiamente retico, costruita in piombo, nera....... una delle poche icone con bambino, che ne fa la prima Madonna Nera pre cristiana almeno in questop angolo di mondo......
La dea madre nera di Monte San Martino.p
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PIANAURA: INCISIONI RUPESTRI - Massone (Arco)

 

Sotto la parete di un riparo sottoroccia, quello che sembra un luogo dell'iniziazione:  una superficie cosparsadi simboli, difficili da datare, ma dall'indubbia origine magica e apostropaica...... 

 

 

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Roberto Avanzini, Segni sulla roccia: le incisioni rupestri di Pianaura - Arco (Tn)
La zona di Pianaura è stata abitata fin dalla presitoria, si trovava su un'importante via di passo, sopra alla mieniere di oolite, la pietra bianca che per secoli, se non per millenni, fornì la materia prima per realizzare chiese e statue sacre. Su quellaparte c'è inciso di tutto: figure antropomorfe, strumenti di lavoro, simboli magici......
PIANAURA - Avanzini 1996 Segni sulla roc
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EREMO DI SAN PAOLO - Ceniga (Arco)

 

L'eremo di San Paolo, a Ceniga (Arco) sull'antica strada che correva a ridosso della montagna per evitare il fondovalle paludoso e instabile, è un santuario cristiano costruito in quello che doveva essere un riparo sottoroccia preistorico. All'interno, vasca lustrale per raccogliere l'acqua piovana, dortata evidentemente di poteri medicamentosi.  All'esterno, affreschi medioevali. Abitato da monache, che nasciosero Dolcino a Margherita in fuga dall'inquisizione neòl Medio Evo: la baderssa fu arrestata, interrogata e (probabilmente) anche torturata, ma si rifiutò di denunciali.  

 

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Alberto Folgheraiter, L'eremo degli scorpioni
Tratto dal bellissimo volume "I custodi del silenzio. Storia degli eremiti del Trentino", per secoli fu abitato da persone che scelsero la via dell'isolamento in foresta e che la Chiesa di tanto in tanto esaminava: erano sempre sospettosi verso chi cercava di sottrarsi al controllo de vescovi.
Ceniga - Eremo San Paolo.pdf
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CASTEL DRENA - Drena

 

La collina di Castel Drena è stata insediata fin dalla preistoria. I recenti restauri e scavi hanno portato alla luce una pluralità di oggetti e di reperti che sono conservati all'interno del maniero, e che consentono di ripercorrere la stratificazione archeologica del sito, che è un museo e quindi visitabile. La torre consente una vista eccezionale su tutto il territorio circostante. 

 

 

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Gian Pietro Brogiolo, Drena tra comunità di villaggio e poteri signorili (VII-XVI secolo)
Fonti scritte, toponimi, divisioni agrarie e i dati dello scavo archeologico nel castello di Drena suggeriscono lo sviluppo di un insediamento altomedievale su beni fiscali all’interno di un preesistente Saltus Dedriensis. In un’economia che integra paesaggi agrari, boschi e pascoli, punti di riferimento sono un
centro direzionale con la chiesa di San Martino, il successivo castello dove avevano proprietà i da Seiano, finito poi sotto la giurisdizione dei d’Arco attraverso una complessa relazione con il vescovo di Trento, un villaggio di uomini liberi che cercano di conservare i propri diritti.
Castel 2016-DrenaGPB.pdf
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DA COMANO


 

 

 

 

 

 

FONTE DELLA SIBILLA - Comano Terme

 

La fonte era già nota al tempo dei Romani. Probabilmente, era frequentata da molto prima, perchè la religione dei Reti e di tutti i popoli alpini sacralizzava le sorgenti. Le acque erano a simbologia femminile e fra le onde - popolate da esseri meravigliosi -  si lasciavano offerte alla Dea: armi e oggetti di metallo, prteziosissimi a quei tempi. 

 

 

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Michela Zucca, Le terme di Comano e la leggenda del rifugio della Sibilla: la resistenza delle sacerdotesse della Dea della montagna
Un'antica leggenda legata alla fonte racconta della Sibilla Cumana che si era rifugiata fra le montagne: probabilmente scappava dal cristianesimo religione di Stato, che l'avrebbe bruciata come strega....... ma come lei, tante sono le storie di donne sacre che vivevano nelle foreste, nelle grotte, in cima alle montagne e che testimoniano le resistenza dell'antica religione e del potere delle Madri......
La resistenza delle sacerdotesse della D
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SAN MARTINO DI LUNDO - Comano Terme

 

Un altro San Martino longobardo, costruito (probabilmente) su un sito più antico, in cui sono sytate rinvenute diverse sepolture di cavalieri in chiesa, in un luogo dominante e incantevole. 

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Omar Larentis, Caterina Pangrazzi, Archeologia, antroplogia e isotopi. Le sepolture di San Martino di Lundo, Comano Terme (Tn).
Con le moderne tecnioche di indagine sulle ossa degli scheletri, si possono scoprire notizie inaspettate e impnsabili fino a pochi decenni fa. Perfino che cosa mangiavano. Sappiamo che i Longobardi si scelsero un santo - San Martino - soldato e comndante militare, che rispecchioava i valori della loro società. In questa antichissima chiesetta sono stati rinvenuti scheletri che portano i segni del cavaliere: maschi adulti e ragazzini adolescenti, forse i loro scudieri......
Lundo - MOnte San Martino Archeologia_an
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BATTISTERO - SAN LORENZO DI  SAN VIGO LOMASO - Comano Terme

 

Il battistero, è forse l'edificio romanico più importante del Trentino. Fu costruito su un sito preromano, forse una locanda, forse un luogo sacro: si rinvennero diverse statue che andarono disperse. Conserva l'ara dedicata al dio Silvano da Lucio Settimo, appartenente alla tribù Fabia di Brescia, e una pietra con il misterioso rilievo di un soldato con ascia bipenne (un'arma che, in tutto il bacino mediterraneo, è associata alla Dea).  E' inserito nel complesso della pieve di San Lorenzo di Vigo Lomaso, una delle più antiche della provincia. 

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Michelle Beghelli, Michele Dalba, Reperti scultorei alto medioevali (sec. VIII e IX).
Il complesso pievano conserva al suo interno una raccolta di frammenti scultorei altomedievali di grande interesse, alcuni dei quali ancora reimpiegati nelle strutture murarie. La lacunosità delle notizie sulla provenienza e sui contesti di ritrovamento rende talvolta ardua l’individuazione precisa di date e luoghi di recupero, comunque diversi: non solo San Lorenzo, ma anche località dei dintorni come castel Spine e la chiesa di San Silvestro. Si tratta di rinvenimenti fortuiti, segnalati a partire almeno dai primi decenni del XX secolo e verificatisi per lo più in occasione di demolizioni di muri, interventi di restauro di edifici o lavori agricoli.
Reperti_scultorei_altomedievali_secc_VII
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