In Valle dei Laghi non esistono musei: i reperti sono sparsi in varie sedi, in molti casi, non sono neanche visibili. Non solo: per avere una visione d'insieme dei percorsi archeologci della Valle, è necessario inserirli in un contesto, in cui si può ottenere una visione più ampia di quanto è successo in varie migliaia di anni di storia. Per questa ragione, sarebbe importante visitare i musei, luoghi deputati alla conservazione e allo studio dei ritrovamenti e degli oggetti, prima di fare gli arkeotrekking sul territorio. Alcuni custodiscono materiali di enorme valore, essenziali nello studio dell'evoluzione del territorio.
Fondazione Museo Civico, Rovereto
E' uno dei più antichi d'Italia: nacque nel 1851. Al momento della sua fondazione, la città era sotto la dominazione asburgica e per timore che le collezioni potessero essere trasferite nel Museum Ferdinandeum di Innsbruck, si creò un museo “privato”, riconosciuto dagli Asburgo e sotto il controllo del Comune. La collezione archeologica è ricchissima e molto interessante, frutto di donazioni che cominciano nell'800. E' composta da reperti pre-protostorici, romani e medievali frutto di ricerche sul territorio e scavi archeologici sistematici. Nel 2011 è stata donata alla città di Rovereto anche la ricca collezione di vasi antichi da parte della famiglia Portinaro-Unterstenier.
MAG Riva del Garda
All'interno di una splendida rocca medioevale. la collezione archeologica del MAG contiene oggetti eccezionali: le statue stele della Madri antiche, i gioielli e le corone delle signore di Fiavè e di Ledro, le "tavolette enigmatiche" che testimoniano la presenza di una protoscrittura molto prima di quanto si pensasse, la Madonna Nera di Monte San Martino, e le immagini divine femminili successive, con tutti i reperti rinvenuti in uno dei templi d'altura dedicati alla Dea più grandi dell'arco alpino, le iscrizione retiche, la ricostruzione delle palafitte di Fiavè, forse un sito sacro......
Castello del Buonconsiglio, Trento
Sono più di 10.000 gli oggetti di interesse archeologico conservati presso il Castello del Buonconsiglio dei quali oltre seicento, esposti in forma permanente, offrono la più ricca visione di insieme sull’antico popolamento del Trentino fra preistoria, epoca romana ed alto medioevo. Le testimonianze più remote si riferiscono ai cacciatori nomadi dell'11.000 a.C.. Ampiamente rappresentati i periodi successivi, il Neolitico e la successiva età del Rame. L’età del Bronzo è in particolare testimoniata dai numerosi oggetti provenienti dalle Palafitte di Ledro. Per quanto riguarda i Reti, qui si possono vedere i ciondoli (alcuni vengono proprio dalla Valle dei Laghi!!!!) che rappresentano "Reitia", o la Dea dei cavalli, la Gran Madre dei popoli alpini, protettrice della natura selvaggia e signora della montagna.
Museo delle scienze, Trento
La sezione preistorica del Muse custodisce i ritrovamenti delle Madri del Riparo Gaban: una delle collezioni di statuette femminili più importanti al mondo, che rappresenta la Dea in fasi successive, dal Mesolitico in poi. Una serie di oggetti eccezionali, legati alla sacralità del femminile e ai riti che si svolgevano in quella grotta. E poi, anche tante altre cose......