Il sentiero dei fati e delle fate
1. Partenza Ponte Oliveti, costeggiando le rive della Sarca fra i vigneti (si produceva qua il vino retico)?
2. Una campana a terra con un altare votivo e una statua alla Madonna: permanenze di culti che rimandano ad origini antiche
3. Un capanno con il tetto in lastre di pietra: residuo di architettura tradizionale
4. La piscicoltura, attività produttiva presente almeno fin dal Medio Evo visto che tutta la piana era una palude
5. La Forra dei Canevai, che testimonia anche l'importantissima attività di produzione della canapa
6. Palazzine ex Enel a Padergnone: sede di pagus romano, tre siti funerari d'epoca romana, ospitalità data alle famiglie di coloni romani (i Paterni e i Barbati) ai fini della produzione del vino retico
7. Dal ponte dopo la casa cantoniera, si vedono gli impianti di regimazione idrica che servivano i bisogni agricoli e quelli delle macchine a tecnologia idralulica
8. Santa Massenza: centrale idroelettrica, cippo risorgimentale, luogo di interesse naturale e
paesaggistico
9.
Castel Toblino con la stele ai fati ed alle fate, il castello, la Madonna Nera nel
giardino
10.
Le Sarche: archeologia del paesaggio. Regimazione della Sarca; chiesa e convento; antico luogo di
produzione vinicola
11. Antichi resti di fortificazioni: fino alla costruzione della Gardesana occidentale, in epoca fascista, da qui passava la via per Brescia
12. Impianti di irrigazione sulla piana della Sarche
13. Strani sassi con probabili funzione sacre e vasche
lustrali
11.
Pietramurata: nome evocativo della sacralità della pietra. Antichissimo borgo arroccato alla rupe
sacra. Torre Guaita: fortificazione alto medioevale inglobata nell’abitato. Architettura spontanea molto bella
13. Ritorno attraverso l’antica pista che costeggia il Sarca. Pittoreschi gruppi di case e insediamenti a stella. Nelle
vicinanze appena sopra il percorso, vecchia fornace e capitello di incrocio strade
15. Lago di Cavedine
16. Pergolese
17. Ritorno a Ponte Oliveti sulla pista che costeggia la Sarca e passa per le Cantine Pisoni.
Antichi impianti idrici
La canapa, fino a metà del secolo scorso, ce l'avevano tutti e serviva per gli usi più disparati: dalla confezione dei tessuti alla costruzione delle corde. Per disporre del prodotto finito bisognava fare un lungo lavoro di macerazione, battitiura, filatura, tessitura..... portato avanti principalmente dalle donne. Ogni frazione aveva il suo luogo di macerazione, e la Forra dei Canevai tramanda la memoria. L'intera valle conserva gli antichi impianti di irrigazione, i canali e i condotti che alimentavano mulini ed opifici, spesso scavati nella roccia. Sono in luoghi suggestivi e il suono dell'acqua che scorre è piacevolissimo e contribuisce a far fare un salto indietro nel tempo.
Castel Toblino
E' uno dei castelli più affascinanti del Trentino. L'origine dell'insediamento su quella che una volta era un'isola risale sicuramente alla notte dei tempi, ed era, con ogni evidenza, un sito sacro. Poi nel corso dei secoli, un pezzo alla volta, fu costruito il complesso che oggi vediamo, che si compone di diversi nuclei di varie epoche. Ospita un ristorante e non è visitabile all'interno.
Epigrafe dei Tublinati
Nel portico interno del castello è murata l'epigrafe dei Tublinati, che testimonia che nel 201 fu costruito un tempietto dedicato ai Fati ed alle Fate, cioè agli spiriti del luogo, ad opera di Druino. Amministratore della tenuta di Toblino che apparteneva ad un console bresciano, Marco Manlio Avio Muciano, dimostra l'antichità del nome e dell'omonima tribù retica. Purtroppo la stele non è visibile al pubblico.
Convento delle Sarche
La piana delle Sarche è sempre stata un importantissimo luogo di passaggio. Probabilmente esisteva anche una stazione di sosta e di cambio dei cavalli. Il convento fu fondato dai religiosi eremiti di Castel Morone, l'ordine di papa Celestino V (il primo che abdicò e fece "il gran riufiuto"). Il monastero esercitava la cura delle anime e funzionava come ospizio per i viandanti, posizionato sulla via di transito fra Trento, Arco, Riva e le Valli Giudicarie. Fu soppresso nel 1779 per ordine del principe vescovo di Trento. Oggi ospita un ristorante.
Resti di fortificazioni del ponte delle Sarche
Sopra il vecchio Albergo alla Posta che sostituì la foresteria del convento per ospitare i viaggiatori, si vedono ancora i resti delle merlature delle antiche fortificazioni che proteggevano il ponte sulla Sarca, dove si passava e si pagava dazio.
Torre Guaita di Pietramurata
Per secoli la zona fu paludosa e il gigantesco masso su cui fu costruita la torre rivestiva forse un significato sacrale per la gente del luogo. La fortificazione è molto antica, alcuni storici dicono di origine longobarda. I fori in alto e l'assenza di copertura preseuppongono la presenza di una bertesca, cioè di una struttura in legno sostenuta da travi conficcate nel muro. Tutto il masso è stato scavato dagli abitanti per realizzare cantine o passaggi fra le case, e il luogo è veramente molto suggestivo.